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La mia storia

“Non preoccuparti, un bel posto alla Montedison non sarà un problema per me fartelo avere; ti conosco ragazzo, i tuoi profitti scolastici …, la tua famiglia …. In questa regione del centro-sud un posto in un’ industria come la Montedison rappresenta un buon avvenire, una certezza !”
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Un lavoro a Bussi, nei pressi di Chieti dove ero cresciuto, vicino a Castel di Sangro dove ero nato! Avevo di fronte il Dott. Paolo F. , amico di famiglia e responsabile dell’ufficio assunzioni della famosa Azienda, che mi stava offrendo un lavoro ! Mi sentivo un po’ confuso, ero un ventunenne curioso, ambizioso e competitivo, avevo vissuto fino a quel momento scappando appena potevo al campo sportivo, facendo a volte anche dei chilometri a piedi per arrivare prima a Chieti Scalo, sede degli allenamenti, per saltare, lanciare, correre fino a vomitare nelle ripetute dei 300 metri.

Avevo scelto di fare atletica perché mi esaltava l’agonismo individuale, e pur non avendo il “fisico adatto” praticavo il decathlon, la specialità dei superman, per affermare che a volte si può arrivare dove si vuole se ci si crede fino in fondo ! Tutte le mie fatiche cominciavano a trasformarsi in successi, prima con i vari record e titoli provinciali, poi regionali,… le gare al NORD !!!,…
le convocazioni ai raduni collegiali a Schio, Formia, Tirrenia, …. la Maglia Azzurra, …. il Centro Sportivo dei Carabinieri, cominciavo quasi a sognare le Olimpiadi….
quando….
… una mattina, sulla statale che da Chieti porta a Francavilla a Mare, il mio amico Giuliano Jezzi prese male una curva e con la moto ci siamo spataccati per terra.
UNA GAMBA ROTTA !!!……
Una gamba rotta significava dire addio a quel genere di vita che già assaporavo e mi dava carica ed emozioni, significava niente sogni di Olimpiadi, niente più medaglie, niente uova e zucchero (il doping di allora), niente pista in terra rossa, niente scarpette chiodate, niente sudore, niente viaggiare !
Avevo avuto una educazione pragmatica e cominciai a pensare che quell’evento segnava una svolta, ed era, mio malgrado, venuto il momento di diventare grande, lavorare, cambiare rotta, far valere le ragioni dei miei genitori che sognavano per me un posto di lavoro sicuro, vicino casa.

Il dottor Paolo F. mi disse “Ragazzo, prima di assumerti, voglio parlare un po’ con te, ho qualcos’altro da prospettarti.” Il “qualcosa da prospettarti” era un vero prospetto: un foglio bianco con su tracciata una linea verticale che lo divideva in due colonne.
Mi disse “A destra scriviamo Montedison, a sinistra scriviamo Sport. Qual è la vita che desideri?”, Poi sul foglio aggiunse delle voci generiche riguardanti l’aspetto economico, sociale, culturale, emotivo, ecc… e mi chiese di attribuire un punteggio ad ogni voce per colonna. Alla fine fece una somma dei punteggi e mi disse “La tua strada non passa per Bussi! Perché non ti iscrivi all’ISEF ?” Devo a quell’incontro tutto quello che è stato il mio vissuto professionale! Era giugno del 1974, frequentavo con buon profitto il secondo anno di ingegneria, avevo superato da poco un corso di programmazione per calcolatori elettronici, ero un atleta del G.S. Carabinieri di Bologna ed ero stato appena convocato per un incontro internazionale di Decathlon che si sarebbe svolto in Spagna, ed ora mi trovavo a dover decidere di cambiare totalmente la mia vita.

Alla mia obiezione “C’è un concorso di prove fisiche, ed io sono ingessato e ne avrò per altri cinque mesi.” Lui serafico rispose” Vedrai che ce la farai, ne sono certo!”
Anche i pressanti incitamenti da parte del mio compagno di squadra Giorgio Berto (oggi docente alla Facoltà di Scienze Motorie di Firenze), appena diplomato presso l’ISEF di Milano, decathleta anch’egli con cui vinsi nel ‘73 i Campionati Italiani di Decathlon a squadre, mi indussero a decidere in quel senso, e fu così che a settembre di quell’anno mi presentai al concorso, con le stampelle e con un gesso che mi bloccava l’intera gamba sinistra.
Nonostante tutto mi esibii in un paio di progressioni alla sbarra e alle parallele che lasciarono allibiti gli esaminatori che, seppur con riserva di una ulteriore visita ortopedica, mi ammisero e dettero inizio alla mia avventura professionale.
Per mantenermi agli studi in Bologna, facevo gratuitamente l’allenatore dei saltatori presso la Virtus, gloriosa squadra di atletica felsinea, in cambio di qualche ora retribuita presso il Circolo Tennis, che il mio mentore, Prof. Cesare Garulli riuscì a farmi attribuire.
Mi diplomai nel minor tempo possibile ed iniziai immediatamente ad insegnare nella Scuola Statale.
A quell’epoca non esisteva ancora la figura professionale del Preparatore Atletico.
La mia innata curiosità verso i fenomeni fisici, soprattutto nel campo della fisiologia umana, mi spinse a studiare presso la Facoltà di Medicina e a fare esperienza nel campo della ricerca scientifica con semplici sperimentazioni che mi portarono a costruire rudimentali ma efficaci strumenti tecnici adatti allo scopo.
Fu nel 1977, in seguito alla necessità di capire le qualità di esplosività di un soggetto che costruii il mio primo strumento: un semplice misuratore di accelerazione utilizzando un campanello elettrico, un rotolo di carta da telescrivente e della carta carbone!
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Successivamente per studiare l’evoluzione della forza nei ragazzi in fase pre e postpuberale, rendendomi conto che non sarebbe stato facile usufruire dei bilancieri (non esistevano ancora le varie attrezzature oggi in circolazione) costruii una pressa dinamometrica che serviva per valutare la forza massimale isometrica di qualunque distretto biomeccanico.
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La pressa dinamometrica

Con l’ausilio di questo genere di attrezzo utilizzando l’innumerevole massa di studenti con cui entravo in contatto ogni anno scolastico, cominciai ad approfondire gli studi sull’andamento della forza alle varie età nei due sessi con una ricerca trasversale e longitudinale.. Naturalmente un grande aiuto nella comprensione dei fenomeni biologici e biomeccanici legati alla forza, mi venne dallo studio della Statistica, che da allora ha sempre accompagnato ogni mia esperienza scientifica.

Cominciai a cercare personalmente, nonostante esistessero già altri studi uno fra tutti quello del Prof. Franco Merni mio collega e mia musa ispiratrice (questo lui non lo ha mai saputo!), tutte le varie correlazioni esistenti tra le varie qualità motorie, e fu così che mi impegnai in ricerche sempre più gratificanti supportato dall’esperienza di alcuni professori del Dipartimento di Antropologia dell’ Università di Bologna, con cui ho in seguito pubblicato vari studi sulle caratteristiche motorie ed antropometriche soprattutto nel settore dell’attività motoria giovanile e nel tennis, sport in cui esercitavo la professione di Preparatore fin dal 1975.
Nei primi anni ottanta, superata l’esperienza dell’accelerometro, utilizzai un impianto di fotocellule per fornirmi di un sistema equipollente alla famosa Pedana di Bosco, per la rilevazione di tempi di contatto e di volo durante l’esecuzione di salti verticali e per la valutazione della forza esplosiva. Detto sistema fu in seguito modificato in una piccola pedana a fotodiodi collegata ad un cronometro digitale.
Comunque uno dei miei pallini iniziali nel campo della preparazione fisica, era quello di poter utilizzare l’informatica per arrivare alla stesura dettagliata di un piano personalizzato di allenamento. Ma nel 1977 e non esistevano ancora i personal computer !
Questo sogno si realizzò solo con l’arrivo del Commodore Vic 20 (home computer che veniva utilizzato soprattutto dai ragazzi per i primi videogiochi).
Erano i primi anni ‘80 e con l’aiuto di un atleta da me allenato (Walter Rosa, triplista da quasi 16 metri, studente di Ingeneria) iniziai ad imparare un nuovo linguaggio di programmazione: il BASIC, che si rivelò una cosa semplicissima per me che circa 10 anni prima avevo appreso l’uso dei complicatissimi linguaggi FORTRAN ed ASSEMBLER.
I primi passi nel campo della programmazione, li realizzai progettando e costruendo un software che per qualche verso mi procurò una certa notorietà nel campo dei preparatori e maestri di tennis in quanto, dopo aver io professato per lungo tempo la necessità di individualizzare l’allenamento, finalmente mettevo a disposizione di chi avesse voluto un nuovissimo sistema informatico per definire in maniera oggettiva e precisa le caratteristiche motorie dei singoli atleti e di conseguenza canalizzare la loro preparazione con un approccio migliore per la ricerca del massimo risultato. Naturalmente come spesso accade nel nostro Paese, nonostante le varie pubblicazioni, gli studi, e nonostante allenassi molti tra i migliori tennisti italiani, la Federazione Tennis non mi prese in considerazione e con me neanche questa nuova metodologia di preparazione.
Ad ogni buon conto posso sempre essere orgoglioso di aver portato alcuni miei atleti nel novero dei migliori tennisti di livello mondiale (Camporese, Narducci, Scala, solo per fare qualche nome tra i più noti) e di aver realizzato l’unica videocassetta a tutt’oggi circolante sulla “Preparazione Atletica del Tennista”.
Nel 1985, in seguito alla spinta culturale venutami anche dallo studio approfondito della Fisiologia Umana, la conoscenza dettagliata delle varie pratiche allenanti e una migliore capacità di programmare, realizzai un software per costruire schede di allenamento da palestra.
La prima, grande esperienza professionale e culturale arrivò nel 1988. Collaboravo a Bologna presso la Casa di Cura “Villalba” ed ero il Personal Trainer del proprietario, il Prof. Franco Verzella, oculista di grande fama che per primo in Italia eseguiva la cosiddetta “facoemulsificazione del cristallino” tecnica chirurgica con cui si restituiva una capacità visiva ottimale a persone portatrici di cataratta, attraverso l’impianto intrabulbare di un cristallino sintetico.

Questo incontro fu per me importantissimo sotto il profilo professionale, non tanto per il fatto di fare da trainer ad un signore di mezza età con velleità di maratoneta, quanto e soprattutto perchè il Prof. Verzella, un fanatico della forma fisica, voleva istallare nella sua clinica, un cosiddetto Health Center, acquisendo le tecnologie e i protocolli dalle COOPER CLINIC americane.

Io ero il tecnico di fiducia del Prof. Verzella e con lui ebbi i primi contatti con personaggi notissimi del mondo della fisiologia umana, tra gli altri il Prof. Enrico Di Prampero sui cui libri e ricerche mi ero formato, e il Dott. Kennet Cooper in persona: colui che conoscevo come l’ideatore del test omonimo .
Potete immaginare l’emozione che provai nello stringere la mano di questi personaggi!
In collaborazione del Dott. Domenico Majone, il cardiologo della clinica, cominciai a ricercare ed applicare le metodologie sportive al servizio del FITNESS.
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Col Dott. Majone nel laboratorio di fisiologia applicata durante l’esecuzione di un test cardiovascolare

In quegli anni, pubblicai alcuni articoli sulla necessità dell’esercizio fisico aerobico di bassa intensità come azione preventiva sulle malattie cardiovascolari. Ideai un software che sulle tracce di quello costruito per l’allenamento personalizzato degli atleti, e realizzai piani di Fitness per i frequentatori di palestre, tenendo conto dei risultati ottenuti in un semplice test aerobico sullo step (Test di Margaria), e sulla percentuale di Massa Grassa che costituiva la loro composizione corporea. Il FitProf (Fitness Profile). Molte palestre bolognesi se ne dotarono, e presto con la diffusione che solo il passaparola poteva garantire, fui contattato da una azienda leader milanese (Dietosystem) che acquisì detto software per presentarlo nel Salone dei Vip allestito insieme alla emergente ditta di macchine isotoniche da palestra Tecnogym , ai Campionati del Mondo di Calcio (Italia ‘90), oltre che inserirlo nel proprio listino di vendita.

Era il primo e sicuramente l’unico software del genere circolante in Italia ! Venivo invitato a tenere varie conferenze sul tema del Fitness e del Wellness, parole queste, che ancora non erano in uso nel frasario dei proprietari di palestre e della gente comune che le frequentava.
In uno di questi convegni, nel marzo del 1990 a Sanremo, ero al tavolo dei relatori con il Prof. Gianni Benzi, di cui avevo studiato tutti gli scritti sulla biologia dello sport, ed il Prof. Antonio Dal Monte, responsabile del Laboratorio di ricerca dello Sport dell’ Acquacetosa di Roma.
Le loro relazioni li impegnavano per circa un’ora ciascuno, io dovevo parlare e dimostrare per due giorni di fila ! Una soddisfazione pari a quella della prima convocazione in Nazionale !
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Convegno sull’ attività fisica nella terza età – Sanremo 1990 con i Prof. Dal Monte e Benzi

Sempre nello stesso periodo, vista la notorietà che ormai stava acquisendo la Pedana di Bosco, pensai di allargare lo spazio d’azione di questo strumento di valutazione collegando ad un computer oltre alla pedana a conduttanza , anche un cardiofrequenzimetro che rilevasse e mostrasse graficamente sullo schermo ciò che avveniva in tempo reale durante una prestazione di resistenza alla potenza degli arti inferiori.
Fu da lì che nacque il POWER CARDIO TEST. Era il 1991.
Successivamente lo stesso Prof. Carmelo Bosco si complimentò per questa mia idea e mi offrì la possibilità di una collaborazione scientifica. Non credevo a quello che mi capitava ! Alcuni preparatori atletici di squadre di calcio si dotarono di questo nuovo strumento di valutazione, e tra questi mi piace ricordare il Prof. Giampiero Ventrone, appena approdato alla Juventus, e il Dott. Formica dell’Ascoli Calcio. Man mano che il tempo passava, però mi rendevo conto di non poter più sostenere il ritmo incessante e martellante con cui l’elettronica procedeva e con essa la realizzazione di tutti i nuovi componenti ed apparati informatici. Non avevo materialmente il tempo per apprendere e realizzare, anche se le idee non mancavano di certo.
Mi dedicai un po' più al lavoro da campo, ho continuato ad allenare ed a sperimentare nuove vie metodologiche, con risultati tutto sommato apprezzabili. Non mi è mai capitato però di operare per una grande squadra o per un grande atleta. Nel 1999, alla costituzione del 1° Corso di Laurea in Scienze Motorie presso l’Università di Bologna, sono stato selezionato tra i partecipanti al “concorso a titoli”, e nel 2000 mi sono ”laureato con lode” in Scienze Motorie discutendo una tesi sperimentale di Statistica.
Nel 2001 ho rincontrato Giorgio D’Urbano, teatino come me che ricordavo un giovanissimo frequentatore delle pedane di salto con l’asta in quel di Chieti, di cui ho seguito le notevoli vicende sportive quale allenatore del mito dello sport italiano, Alberto Tomba.
Grazie a Giorgio, fui contattato dalla Ditta Syntesi di Casnigo (Bg) che produsse in scala industriale il mio software PowerCardioTest, che oggi è uno dei test più usati dai preparatori atletici e che ho presentato in forma ufficiale al Congresso per le Universiadi 2003 di Tarvisio, alla presenza di alcuni guru mondiali della fisiologia e metodologia dello sport.
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Tarvisio, Universiadi 2003 - con il Prof. Di Prampero ed il mio mito Prof. Yuri Verkhoshansky.

Dal 2004 sono tornato al Tennis collaborando con alcune realtà tennistiche bolognesi, occupandomi anche della preparazione atletica di tennisti professionisti ed aspiranti tali. Nel frattempo anche la Federazione Italiana Tennis si è ricordata di me conferendomi la nomina di Responsabile Tecnico Regionale per la Preparazione Atletica dell' Emilia e Romagna in affiancamento al Tecnico Federale Lorenzo Manfredi, nonchè collaboratore per la valutazione atletica, del Tecnico Federale Giovanni Paolisso per la Macroarea (Toscana, Emilia e Romagna, Marche) a partire da settembre 2007. Nel 2007 ho ideato lo strumento e un test, che in seguito hanno caratterizzato il mio lavoro di Preparatore e Metodologo: il "SensoBuzz"e il "Sigma Test".

Nel 2008, collaborando nella "Bologna Tennis Academy" del Tecnico Nazionale Cesare Zavoli, ho iniziato a seguire la preparazione di Tathiana Garbin (ex 22 WTA) e contemporaneamente Enrico Burzi (ex 252 ATP) insieme ad altri atleti di buon livello (Patracchini, Righi, Grymalska, Rubini, A. Zucchini, Di Giovanni ecc...).

Nel 2010 ho aperto il mio "Centro per l'Allenamento Ottimale" con sede a Villa Pallavicini in Bologna, supportato dal M° Davide Scala (mio ex allievo e ex 117 ATP).

Nel Febbraio 2013 è uscito il mio primo libro, Intitolato "SensoBuzz", in cui spiegavo lo strumento e il metodo di allenamento in cui veniva utilizzato, denominato "Metodo Coordinabolico" e il test di valutazione chiamato "Sigma Test".
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Nella stagione 2013-14 ho collaborato con l'Accademia di Daniel Panajotti a Verona, seguendo Galovic, Pontolio, Lizarazo, Grymalska).
Nel 2015 ho iniziato una collaborazione scientifica con il Centro studi ATS di Giacomo Catalani, che in seguito è stato l'editore degli altri miei libri. Sempre con ATS ho partecipato come relatore, ai Summit del 2015 (Roma) e 2019 (Bologna).
Nel 2016, ob torto collo, ho dovuto partecipare (come allievo) e superato il corso FIT di PF1 !!!!!
Sempre nel 2016 l'Associazione GTPCA, riconosciuta dall'ATP, ho ricevuto "Honoris Causa" il titolo di "Coach Internazionale di Tennis".
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Nel dicembre 2016 ho presentato il SensoBuzz a Nic Bollettieri a Bradenton (Florida) nella sede della IMG Academy.
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Nel 2018 ho avuto l'incarico dalla FIT, come relatore ai corsi di PF2 di Serramazzoni e Castel di Sangro.
Nel 2019 ho fatto realizzare l'applicazione per smartphone, "SensoBuzz", che ha riscosso notevole successo nel mondo sportivo, ressendo utilizzata da tantissimi atleti nel mondo e soprattutto da atleti di altissimo livello come Nole Djokovic nel tennis (n. 1 ATP) allenato da Marco Panichi (nella foto), Alice Volpi (campionessa mondiale e n.1 al mondo) e Daniele Garozzo (campione olimpico) nella Scherma (nelle foto con la loro Prep. Atletica, Annalisa Coltorti)
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Nel 2019 ho scritto il mio secondo libro con la collaborazione del mio allievo Marco Mazzilli, intitolato "TENNIS. La nuova scienza della Preparazione Fisica col rivoluzionario Metodo Coordinabolico"
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Nel settembre 2020 è uscito il mio terzo libro intitolato "Manuale Fondamentale di Preparazione Fisica per il Tennis".
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Nel settembre 2020 ho realizzato le "Buzz Cards" e nel novembre 2020 ho brevettato un nuovo sistema per l'allenamento inerziale chiamato "Buzz Cartwhell Plioinerziale".
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Nel dicembre 2020 ho avuto l'onore di vedere un mio articolo scientifico "The Sigma Test", pubblicato sulla rivista internazionale di Tennis,ITF Coaching & Sport Science Review.
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Nel novembre 2021 il giornalista Marcello Giordano ha realizzato una bella intervista pubblicando una pagina intera sul Resto del Carlino
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