Prof. Salvatore Buzzelli
Cervia 16-10-2010
In questa sede mi accingo a presentare uno strumento ed un metodo di lavoro che hanno inciso moltissimo (in positivo) sulla mia carriera di preparatore atletico negli ultimi tre anni di attività, e che mi hanno aiutato a dosare i carichi di allenamento e verificarne i risultati in un gran numero di atleti di cui ho seguito fattivamente la programmazione del lavoro fisico.
Questo mio sistema (stumento e metodo), sta incontrando entusiasmo e approvazione anche da parte di altri preparatori ed allenatori, che dopo averne condiviso positivamente l’approccio metodologico, mi hanno incentivato a divulgarne i contenuti e l’applicazione pratica.
In quest’ottica, accettando l’invito della Federazione Italiana Fitness a questa convention, spero di sensibilizzarne la diffusione anche nel mondo del fitness, che è sempre attento alle novità, soprattutto se queste possono offrire un servizio incentivante ed appetibile per istruttori, palestre e praticanti.
Spesso mi trovo a notare che la maggior parte, se non addirittura la totalità delle esercitazioni fisiche svolte in palestra o sui campi di allenamento, sono perloppiù rivolte all’aspetto metabolico e/o neuromuscolare, e tralasciano una delle particolarità essenziali della motricità, ossia l’aspetto cognitivo.
Rendere partecipi e coinvolti mentalmente gli allievi al movimento è un valore aggiunto che è determinante per la performance globale: il risultato finale andrebbe molto oltre del solo effettuare la routine proposta dall’istruttore, a cui gli allievi si accodano pedissequamente, copiandone la gestualità ed eseguendo a loro volta.
A mio avviso, l’allenamento fisico moderno, qualunque sia la sua finalità, nel mondo dello sport professionistico come anche nel fitness, infatti non può non tener conto di ciò e dovrebbe contemplare l’intervento mirato su i due principali aspetti mentali, cardini della prestazione : la capacità di attenzione e quella di concentrazione .
Sulla base di questa premessa, si fonda la logica dell’argomento che sono ad esporre,
L’attenzione è richiesta in quasi tutti gli sport, e sottintende la capacità dell’atleta di sapersi focalizzare su un determinato obiettivo motorio (per esempio l’esecuzione di un “rovescio” parlando di tennis che è lo sport che seguo con maggior interesse) cercando di eliminare il più possibile la quantità di informazioni estranee alla realizzazione corretta del “colpo” affinchè questo risulti “ordinato” ed efficace.
L’attenzione è l’aspetto più rilevante dei processi mentali legati al rendimento sportivo, in quanto un suo calo determina inevitabilmente lo scadimento della prestazione.
Essere capaci di mantenere alto il livello di attenzione per un lungo periodo di tempo porta ad elevare la capacità di concentrazione che permette di combinare in maniera ordinata altri processi mentali e cioè il “sistema di percezione degli stimoli“, il “sistema di elaborazione mentale”, il “sistema di confronto con il vissuto motorio” il sistema di risposta e quello di controllo motorio.
Senza dilungarmi troppo su quelle che sono le basi neurofisiologiche che realizzano il meccanismo stimolo-risposta, ritengo sia importante però, al fine di rendere l’allenamento realmente completo, anche nell’approccio metodologico allo sport dilettantistico od amatoriale come appunto il fitness, contemplare nella seduta di allenamento alcune delle peculiarità di questo tipo di esercitazioni che sono raccolte nel gruppo del lavoro psico-cientico presieduto dal sistema delle capacità percettivo-cinetiche.
Le capacità percettivo-cinetiche sono caratteristiche sensomotorie che permettono ad un qualunque individuo di reagire in maniera istintiva o ragionata con una determinata azione, allorquando vengono stimolati gli analizzatori sensoriali: per quanto concerne l’allenamento sportivo in particolare, vengono solitamente sollecitati l’apparato visivo e quello uditivo.
Le capacità di tipo percettivo-cinetico, coinvolgono i “riflessi” comunemente detti, che a loro volta influenzano la rapidità di risposta motoria; questa può distinguersi in “risposta semplice” quando ad uno stimolo si reagisce in maniera istintiva (es. al segnale dello starter che può essere uno sparo o l’accensione di un segnale luminoso verde, l’atleta si attiva in una partenza il più rapida possibile), o “risposta complessa” quando l’azione susseguente allo stimolo, richiede un’elaborazione razionale (es.: ad un determinato segnale, operare una scelta tra diverse opzioni di azione).
Allenarsi in questo modo, chiamato anche “allenamento psico-cinetico”, richiede da parte dell’allievo una notevole attenzione, concentrazione e velocità di ragionamento, favorendone l’evoluzione nel rendimento motorio o sportivo.
Ci sono sport dove predominano gli aspetti “reattivi” come per esempio i alcune discipline dell’atletica leggera, tiro a segno, ecc…, altri in cui a questi aspetti se ne aggiungono altri di natura strategica come nel tennis, pugilato, calcio, basket, ecc…
In quest’ottica, qualche anno fa, pensai ad uno strumento che potesse aiutarmi a gestire parti essenziali dell’allenamento in cui si richiedeva attenzione, esecuzione gestuale relativa a differenti stimoli, rapidità di reazione motoria, correttezza del gesto atletico.
Fu da questa idea e necessità operativa, che inizialmente con un sistema artigianale denominato Sensotouch Buzzelli System cominciai a sperimentare il metodo di allenamento e ad analizzare i tempi di reazione. Attualmente utilizzo SENSOBUZZ l’evoluzione dello strumento precedente frutto del mio continuo studio e ricerca scientifica, che si presta a qualsiasi personalizzazione applicativa e che mi ha consentito di approfondire ed eseguire al meglio il mio metodo di lavoro psicocinetico, concepito per lo sviluppo delle capacità di attenzione e di reazione motoria a stimolazione sensoriale oltre che per l’accrescimento delle qualità metaboliche.
Riguardo le qualità metaboliche, ricordo che sono caratteristiche condizionali legate ai sistemi fisiologici di erogazione energetica coinvolti nell’esercizio sportivo.
Esse spaziano dall’esercizio anaerobico alattacido, cioè quello che richiede immediatezza di movimento massimale di breve durata, all’ esercizio aerobico, quello che richiede resistenza a lungo termine a movimenti di medio-bassa intensità, passando per l’esercizio lattacido, che invece richiede elevata resistenza ad alto impegno che debba durare almeno 30 secondi fino ad un paio di minuti.
In questo caso SENSOBUZZ rende possibile l’allenamento specifico di queste qualità fisiche favorendo anche la presa di coscienza della durata individuale della capacità di attenzione e concentrazione, il tutto al fine di innalzare il rendimento fisico globale.
Attraverso le esercitazioni proposte con SENSOBUZZ si può incrementare la velocità delle risposte motorie reazionali e utilizzarne i progressi soprattutto nelle attività sportive dove queste abilità fanno sentire il loro peso determinante.
Infatti nella maggior parte delle abilità motorie, il rendimento si fonda sull’interazione di molte capacità, che unite ad un allenamento idoneo, completo e specifico, contribuisce ad elevare il rendimento finale.
Va tenuto conto che le fasi sensibili all’apprendimento ed allo sviluppo di tutte le qualità coordinative sono collocate nella fascia di età infantile-prepuberale, ragion per cui l’utilizzo di questa apparecchiatura è consigliato per i giovanissimi allievi che iniziano la carriera sportiva; naturalmente ciò non toglie che sia molto utile anche per gli atleti più grandi e tecnicamente più evoluti.
Le esercitazioni che si possono proporre sono moltissime ed ogni allenatore può crearsi un suo metodo di lavoro in cui dare spazio a creatività e fantasia, restando ancorato al metodo scientifico.
Sensokombat (fig.1), per esempio, è una mia routine ideata per il fitness, che unisce la gestualità della boxe al metodo di lavoro percettivo-cinetico ed intermittente (lavoro-pausa, serie e ripetizioni) dal punto di vista metabolico.
Inoltre con SENSOBUZZ è possibile valutare la resistenza specifica dello sportivo in genere, attraverso un semplice test incrementale (Σ Test by S. Buzzelli) il cui risultato aiuterà ad orientarsi nella programmazione individualizzata dell’allenamento condizionale, su tutto il fronte delle qualità metaboliche.
Tengo a precisare che SENSOBUZZ non sostituisce l’istruttore, ma aiuta quest’ultimo nel rendere più incisivo e proficuo l’allenamento proposto, inoltre è lo strumento che gli permette di coniugare fantasia e creatività, col metodo scientifico.
Sensotraining è allo stesso tempo un mezzo ed un metodo di lavoro, che consente di incidere sugli aspetti tecnici specifici del movimento al fine di produrre gesti sempre più “ordinati”.
Coinvolge in prima persona l’allievo che è l’artefice del movimento, attraverso la stimolazione delle sue capacità di attenzione e concentrazione .
Agisce inoltre sulla performance, in quanto consente di applicare varie opzioni metodologiche per lo sviluppo delle qualità coordinative e condizionali. L’insieme di tutti questi fattori consente di elevare il potenziale prestativo individuale, in maniera semplice, stimolante e divertente.
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